In questo articolo ti mostro i vantaggi e gli svantaggi del farsi versare il TFR in busta paga, così che tu possa fare la scelta migliore per te.

Per chi ancora non lo sapesse il Trattamento di Fine Rapporto o “TFR“, rappresenta per i lavoratori dipendenti il 6,91% della loro retribuzione annua lorda ed è diventato il nuovo tormentone di fine anno.

Al momento la proposta è di mettere in busta paga solo il 50% del TFR annuale, versandolo mensilmente al lavoratore insieme allo stipendio, oppure in un dato periodo dell’anno versando tutta l’annualità con la conseguente creazione di una nuova mensilità (come avviene già per chi percepisce la quattordicesima).

Tale possibilità VOLONTARIA, sarà permessa inoltre per soli tre anni, ovvero, inizialmente a partire da giugno 2015 e solo fino al 2018.

Ma ATTENZIONE: la quota del 50% del TFR, una volta messa in busta, rappresenterebbe un anticipo del TFR e non un vero e proprio aumento degli stipendi, come qualcuno potrebbe pensare…

bilancio familiare

Bene, lasciamo da parte la “teoria” e facciamo qualche esempio pratico, per capire meglio “come funziona” e se “conviene”.

  • Un dipendente che guadagna 15mila euro lordi all’anno (circa 1.000-1.100 euro netti) accantona ogni anno 1.100 euro di TFR. Facendosi liquidare la metà di questa somma sulla busta paga, avrebbe un aumento di 550 euro lordi all’anno, circa 45 euro al mese. Se su questi importi venisse applicato un prelievo fiscale agevolato del 9-15% (come quello che grava sulle quote di liquidazione destinate ai Fondi Pensione), l’incremento netto di salario sarebbe di circa 470-500 euro all’anno, corrispondente a una media di 40 euro circa mensili, con l’eventuale passaggio alla tassazione Irpef dello scaglione successivo.
  • Se invece un lavoratore ha un reddito di 30mila euro lordi (circa 1.700-1.800 euro netti) mette da parte ogni anno 2.200 euro di TFR. Facendosi dare il 50% di questa somma sulla busta paga, avrebbe un aumento di 1.100 euro lordi all’anno, cioè circa 90 euro al mese. Se su questi importi viene applicato un prelievo fiscale agevolato del 9-15%, l’incremento netto di salario è di circa 950-1.000 euro all’anno, corrispondente a una media di circa 80 euro mensili.

COME LEGGERE IL TFR IN BUSTA PAGA?

La quota del TFR è solitamente scritta all’interno di ogni busta paga. Utilizzo il termine solitamente poichè ogni busta paga differisce per struttura dalle altre, a seconda dell’ufficio che le emette e delle indicazioni date dal datore di lavoro.

Nelle buste dove tale dato viene riportato, la sua posizione dovrebbe essere in fondo a destra oppure al centro della stessa.

Va inoltre evidenziato che, in alcuni casi, il TFR viene riportato non come totale da quando si lavora in quella determinata azienda ma come totale nell’arco dell’anno in corso. Non spaventarti quindi se anzichè trovare la cifra corrispondente a dieci anni di lavoro, ti risulta quella corrispondente a solo qualche mese.

Per coloro che hanno scelto invece di farsi versare la quota intera di TFR su di un Fondo Pensione, la lettura dell’ammontare della cifra è più semplice perchè basta richiedere un resoconto, dal sito della propria agenzia di previdenza o dal proprio consulente.

Bene, a questo punto rispondiamo alla domanda…

CONVIENE O NO FARSI VERSARE IL TFR IN BUSTA PAGA?

PERCHÈ CONVIENE

  • Aumento dello stipendio netto mensile o versamento simil-quattordicesima.
    Il primo impatto positivo derivante dal versamento della quota di TFR potrebbe essere visto nell’aumento dello stipendio. Tale aumento, al netto delle tasse, abbiamo visto potrebbe oscillare mediamente tra i 40 e gli 80 euro a seconda del reddito del lavoratore.

PERCHÈ NON CONVIENE?

  • Aumento del carico fiscale sul reddito e tassazione sull’anticipo.
    La cifra in più potrebbe fare cumulo per l’Irpef e fare aumentare in qualche caso la tassazione che si va a pagare alla fine dell’anno sul modello 730 e non solo. Per esempio, se prima il mio reddito era 14mila e 800 euro l’anno lordi, con la quota di Tfr in busta paga supererei la barriera dei 15 mila, finendo nello scaglione Irpef successivo. Quindi per qualcuno il gioco potrebbe non valerne la candela.Va inoltre precisato che la liquidazione viene accantonata lorda, quindi nel momento in cui scegliamo di farcela versare in busta, essa viene tassata. Resta ora da stabilire se il Governo sceglierà di tassarla secondo gli scaglioni Irpef oppure se utilizzerà la tassazione agevolata dei Fondi Pensione ovvero dal 9% al 15%.
  • Diminuzione del TFR quando si andrà in pensione,
    La naturale conseguenza di tale scelta da parte di un lavoratore sarebbe la decurtazione del possibile capitale a scadenza, poichè per almeno 2 anni il 50% del Tfr verrebbe speso e non accantonato.Se poi la riforma andasse avanti vi è il rischio che le persone, avvalendosi di tale anticipo, non riescano più in alcun modo accantonare un TFR sostenibile. La conseguenza, in molti casi drammatica, sarebbe quella di ritrovarsi con una pensione “ridicola” nel momento di maggior bisogno, ovvero quando si è anziani.
  • Perdita di interessi e valutazioni sul capitale accantonato.
    Ultima negatività, ma non ultima per importanza, è rappresentata dalla perdita degli interessi che la quota del Tfr permette se accantonata ogni anno.Tale vantaggio è sfruttato al massimo sui Fondi Pensione, che permettono ai lavoratori di avere interessi maggiori rispetto alle rivalutazioni che spettano a coloro che hanno destinato la loro liquidazione in azienda o all’Inps. Nel momento in cui metà Tfr venisse immesso nella busta paga, è inutile spiegare che quella parte non andrebbe mai a creare nuovi interessi composti, derivanti dal capitale versato.

Ora che sei maggiormente informato sull’argomento, tocca a te effettuare consapevolmente la scelta migliore per te ed eventualmente per la tua famiglia.

Ti saluto con una frase che mi piace ricordare…

La vita è una maratona, non una gara da 100 m

Significa che non devi fare scelte pensando ai benefici che otterresti a breve. Il segreto è pensare e agire tenendo presente il medio/lungo termine, così che tu possa vivere una pensione più Sicura e Serena.

Daniele Stroppiana

Fonte foto: google

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